Salve lettori, oggi si torna a parlare di libri con questa proposta che faccio anche per l’iniziativa (ampiamente sforata) del Venerdì del Libro, la rubrica sui libri e i consigli di lettura di Homedellamamma.
Il libro di oggi, Kintsukuroi di Tomás Navarro, è un testo interessante che tratta di psicologia, di ferite, di analogie con una particolare arte giapponese che prevede di riempire con oro o argento i solchi che si creano nella ricomposizione di vasi e ceramiche una volta che si sono rotti in tanti pezzi. C’è, quindi, alla base l’idea di non buttare quello che si è rotto, non nascondere l’oggetto non più integro, ma anzi, rendere ancor più visibili le crepe e cercare di renderlo originale impreziosendo le rotture come fossero un’opera d’arte.
Questa pratica serve per dare un valore aggiunto a qualcosa che si riaggiusta, così allo stesso modo, le cicatrici fisiche, spirituali e psicologiche impreziosiscono una persona perché l’esperienza di vita, le cadute, le sofferenze, una volta analizzate, affrontate e risolte, sono qualcosa che non va nascosto, ma che aumenta il valore dell’individuo: è riuscito ad uscire da una difficoltà rinnovato. Colui che si ricompone è come una ceramica trattata con il kintsukuroi, e la sua storia, le sue ferite, diventando dorate, possono essere un esempio per altre persone che si trovano in situazioni simili. E’ la prova tangibile che da quel problema, da quella sofferenza, da quel dolore si può uscire e si può tornare a vivere pienamente.
Non è facile andare proprio nello specifico del libro, l’autore, infatti, tratta alcuni argomenti dando consigli in qualità di psicologo su come affrontare stati d’animo e situazioni, per poi dedicare una parte del libro a esempi pratici di pazienti alle prese con problemi e sofferenze specifiche e a come sono loro sono stati portati a reagire e ripartire da quel punto in poi.
Prendere le distanze dalla sofferenza, analizzarla, cercare di guardare il presente, non idealizzarsi nei giudizi degli altri, passare all’azione… chiunque di noi si ritroverà, prima o poi di fronte a qualcosa che gli ha provocato o provocherà dolore o lascerà qualche ferita, l’importante è cercare di far sì che la vita non si affievolisca o perda di brio di fronte alle avversità e ai periodi difficili, ma che si tragga insegnamento e dopo un periodo di riposo, di raccoglimento e di cura, si possa ritrovare una nuova linfa per proseguire a vivere pienamente, intensamente assaporando la felicità e la gioia.
Quella sofferenza, la crepa che si è creata nel nostro animo deve portarci nuovi insegnamenti e consapevolezze, non deve andare perduta la lezione, sennò è uno spreco di tempo, di valore, di esperienza, e questo è il concetto del mottainai, altra parola giapponese ricca di significato, ma impossibile da tradurre.
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Incontri di Carta: Il nostro incontro non era previsto, avevo sentito dire della pratica giapponese, ma il libro no, non lo avevo sentito nominare, non me ne aveva parlato qualcuno, non lo avevo visto da altre parti, magari già incuriosita.
Poi, un anno o più fa circa, entrando in libreria, lo vedo lì, appoggiato su uno scaffale, e sarà stato il nome esotico, la ciotola con le venature dorate in copertina o non so che… però l’ho sollevato, l’ho guardato un po’ e poi, niente, so solo che siamo passati dalla cassa ed è venuto via con me. 😉
Info: Titolo – Kintsukuroi; Autore – Tomás Navarro; Editore – Giunti; Costo – 14 Euro; pagine – 246