Vuoti a rendere

Le parole sono avvenenti, suonano bene

sono come dei brillanti al sole,

una ciliegina in cima alla torta

la speranza illusa di un’intelligenza stolta.

Le parole sono balsamo emolliente

che si tramuta, talvolta, in una spada tagliente,

così belle e facili da tener di conto

custodite in cuore, ben radicate nel fondo.

Strano vedere, poi, che in certe occasioni non si sappia cosa dire

come la voce si fermi in gola

o la penna non si lasci trasportare

neanche per una semplice parola, una sola.

Le parole sono semi che si piantano

nella terra della mente, con fare spartano

e sono come la malerba, quella che non muore,

perchè hanno dato qualche scossa a un vecchio cuore.

Le parole inducono a coniare pensieri

positivi che rispecchiano i loro vestiti,

senza ricordare le ferite riportate ieri

cadendo nello stesso errore: da buone sembianze già sono stati traditi.

Le parole sono come bolle di sapone fatte a mano:

una meraviglia nell’attimo in cui si librano

trasformata in un improvviso scoppio che crea basiti pastrocchi

con gocce di sapone spruzzate addosso e bruciore negli occhi.

Le parole una volta espresse

anche se non più valide o mantenute

continuano ad esistere per sempre

non possono esser rimangiate o taciute.

E questa, a volte, è la consolazione magra

che le parole, spesso, si lasciano dietro,

e si può anche star lì a far loro la tara,

ma non si saprà fino in fondo chi le ha usate quanto fu sincero.

Si apprende, non senza stupore, che molti non danno loro il giusto valore

emettendo parole che frequentemente sono vuote, prive di colore,

pronunciate nell’euforia di certi momenti, per fare belle figure,

ma gli eventi che seguono rivelano, poi, gli inganni, le loro caricature.

2 pensieri su “Vuoti a rendere

Scrivi una risposta a frafre Cancella risposta