Le parole sono avvenenti, suonano bene
sono come dei brillanti al sole,
una ciliegina in cima alla torta
la speranza illusa di un’intelligenza stolta.
Le parole sono balsamo emolliente
che si tramuta, talvolta, in una spada tagliente,
così belle e facili da tener di conto
custodite in cuore, ben radicate nel fondo.
Strano vedere, poi, che in certe occasioni non si sappia cosa dire
come la voce si fermi in gola
o la penna non si lasci trasportare
neanche per una semplice parola, una sola.
Le parole sono semi che si piantano
nella terra della mente, con fare spartano
e sono come la malerba, quella che non muore,
perchè hanno dato qualche scossa a un vecchio cuore.
Le parole inducono a coniare pensieri
positivi che rispecchiano i loro vestiti,
senza ricordare le ferite riportate ieri
cadendo nello stesso errore: da buone sembianze già sono stati traditi.
Le parole sono come bolle di sapone fatte a mano:
una meraviglia nell’attimo in cui si librano
trasformata in un improvviso scoppio che crea basiti pastrocchi
con gocce di sapone spruzzate addosso e bruciore negli occhi.
Le parole una volta espresse
anche se non più valide o mantenute
continuano ad esistere per sempre
non possono esser rimangiate o taciute.
E questa, a volte, è la consolazione magra
che le parole, spesso, si lasciano dietro,
e si può anche star lì a far loro la tara,
ma non si saprà fino in fondo chi le ha usate quanto fu sincero.
Si apprende, non senza stupore, che molti non danno loro il giusto valore
emettendo parole che frequentemente sono vuote, prive di colore,
pronunciate nell’euforia di certi momenti, per fare belle figure,
ma gli eventi che seguono rivelano, poi, gli inganni, le loro caricature.
Bella Francy, mi piace tanto! C’è molto su cui riflettere.
Wow, grazie mille! Detto da te è un gran complimento per me! 🙂