Uno sguardo (un po’ sommario) altrove

La scorsa settimana ho avuto modo di trascorrere qualche giorno a Londra, insieme a un’amica. Avrei voluto visitarla da molto tempo, ma finora non avevo mai avuto occasione per farlo, poi è capitata quest’opportunità e così ho avuto modo di dare un’occhiata a questa parte di mondo.

La città è davvero immensa, variegata, dalle tipologie più differenti di persone, di razze, ma anche di stili. Tanta gente (e anche tantissimi italiani, non solo in vacanza, ma anche che ci risiedono per lavoro) che fin dal primo impatto è stata una caratteristica spiccante (essendo arrivate poco prima dei festeggiamenti per l’anno nuovo). C’è molto movimento, a ogni ora del giorno e della notte c’è sempre qualcuno in giro che vaga per le sue strade, che si accuccia fra le coperte in alcuni angoli, che transita sui suoi numerosi mezzi di trasporto che si diramano sopra e sotto terra.

Londra è un crogiolo di colori di pelli, di capelli (devo dire che va molto di moda il rosa in tutte le sue gradazioni: rosino, fucsia, violetto, porpora…) di autobus, di taxi che pubblicizzano cose diverse sulle loro carrozzerie, di cabine telefoniche, di graziose case (ma quanto saranno belline le tipiche case inglesi?), di cartelloni, di linee della metro, di luci e anche di luminarie, dato che mi ci sono trovata durante il periodo delle feste.

Si parlano tante lingue a Londra, e gli stranieri quando ti si rivolgono in inglese, non sono sempre facilmente comprensibili, spesso, infatti, bisogna chiedere di farsi ridire le cose…ma non è garantito che alla seconda ripetizione si capirà meglio. Ci sono una miriade di negozi, caffetterie e di esercizi commerciali che vendono cibo di ogni provenienza, appartenente a tutte le cucine del mondo, in ogni momento della giornata; viene da pensare che a Londra, se uno ha i soldi (qui, infatti, il costo della vita è un po’ caro) non muore certo di fame, in quanto in ogni angolo si può trovare qualcosa di più o meno commestibile, dai sapori e dagli odori più disparati.

Un cibo che ho scoperto qui e che non conoscevo sono i Falafel, ovvero polpettine di crema di ceci e altri ingredienti (vegetariani) fritte e servite con verdure, una volta mi sono piaciute davvero molto, un’altra erano un po’ troppo speziate e piccanti, ma forse dipende dalla mano del cuoco.

A Londra le persone sembrano farsi abbastanza le loro, non guardano troppo gli altri, non li squadrano, non si scandalizzano, li lasciano fare insomma, non importa se ragazze vanno in giro solo con la camicia senza gonna o pantaloni, se le persone non temono il freddo indossando canottiere e infradito quando la temperatura esterna è vicina allo zero, se la gente ha in testa creste, capelli fucsia, blu o verdi, se hanno la faccia tatuata o piena di piercing, se bambine di pochi anni camminano per mano alle loro mamme indossando scarpe con il tacco simili a quelle delle adulte. E’ una città dove la gente mi sembra piuttosto libera dal pensiero altrui, dal cosa potranno pensare, e così i londinesi si sbizzarriscono nell’esprimere il loro stile, il loro modo di essere, il loro lato estroso, senza preoccuparsi di come gli altri li considerino. Forse proprio perchè c’è di tutto di più che la gente non fa caso a nulla. Da una parte è bene così, forse, dove ognuno vive e lascia vivere, dall’altra però, a volte, sembrano un po’ isolati in loro stessi; tantissimi di loro vanno in giro con le cuffiette, spippolando cose sul cellulare o sui tablet, leggendo libri, giornali, truccandosi, e qualcuno facendo la maglia, senza grandi socializzazioni e osservazioni di ciò che li circonda. C’è da dire, però, che se capita loro di venirti addosso o di tagliarti la strada mentre passano, sono educati e velocissimi a chiedere scusa dicendo “Sorry”, neanche l’avessero già sulla punta della lingua pronto per l’evenienza.

In ogni caso, in linea di massima, se hai bisogno di informazioni, nonostante l’apparente freddezza, si dimostrano piuttosto gentili, dando risposte utili, e disponibili a volte anche a far due parole in più (ovviamente con le dovute eccezioni).

Londra è una città dove i prezzi, in generale, sono alti (per esempio alcuni ingressi per musei, attrazioni, chiese, sono davvero,  eccessivi e proibitivi) però ci sono anche oggetti, cose, o cibi che hanno un costo giusto o economico, dipende dai posti.

In questa città, a volte, è difficile trovare un bagno, per esermpio anche grandi catene e negozi di molti piani, spesso, non sono provvisti di un bagno per i clienti (da noi, invece, mi sembra che in generale si trovino in questi posti), per non parlare del bidet…scordatevi di incontrarlo, i londinesi (ma non sono affatto gli unici a non averlo) non lo conoscono…non si capisce perchè un’invenzione così comoda non venga esportata all’estero! Hanno super tecnologie, cose di ultima generazione, e si perdono nel bidet…chissà se almeno è mezzo pieno o mezzo vuoto! ;D

A Londra ci sono cavalli (poveretti, per l’ultimo dell’anno i poliziotti ci si spostavano in mezzo alla bolgia di gente e di rumori, e non so come facessero quelle bestie a mantenersi calme in mezzo a quella confusione) cani, piccioni, tanti gabbiani, uccelli, ma pochissimi gatti, ne ho visto uno solo, e peccato che non sono riuscita a vedere i simpatici scoiattoli di Hyde Park!

Londra ha molti musei, attrazioni, luoghi culturali e di svago; non ho avuto modo di vederne moltissimi, ma in ogni caso, c’è modo di poter scegliere fra un’ampia gamma e per gusti diversi, come ovviamente in tutte le grandi città.

Londra è stata un piacevole soggiorno, magari da poter rivedere di nuovo!

E un altro scenario che ogni volta mi colpisce gli occhi è la meraviglia che si vede dal finestrino dell’aereo! Che spettacolo che sei mondo! 🙂

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