Il vasetto della felicità

Qualche tempo fa avevo visto un articolo, o qualcosa del genere, dove si parlava di che cosa fosse il barattolo o vasetto della felicità, inventato dalla scrittrice Elizabeth Gilbert (se guardate su internet vedrete che, spesso, nelle foto ne ha uno immenso 😉) e come fosse bello e semplice crearsi il proprio. Solo che, forse, come un po’ tutte le cose, non so se non era il tempo giusto, se non mi sono ricordata di farlo o se non ne sono rimasta abbastanza colpita… fatto sta che non l’ avevo mai realizzato uno.

Poi qualche settimana fa, mi ritorna di nuovo davanti agli occhi una cosa dove parlavano del barattolo della felicità, e ho detto “ma perchè anche io non ho ancora fatto il mio vasetto? Strano, visto che a me queste cose mi piacciono…”☺

Allora ho preso un piccolo barattolo di vetro vuoto, è bello che sia trasparente, così si vedrà riempire di tutti i nostri piccoli istanti di felicità colorata. Infatti, giorno per giorno, consiste nell’annotare su un fogliettino (io ne ho preparati alcuni colorati, altri ritagli di carte regalo, ma possono essere piccoli pezzetti di giornale, retro del biglietti del treno o della metro, quello che volete o quello che vi trovate al momento per le mani quando vi sentite di annotare la vostra piccola porzione di felicità.

Io l’ho messo vicino al letto, così prima di addormentarmi (a volte, però, mi addormento prima di farlo…doh! 🙄) ripenso a una cosa che mi ha fatto piacere o mi ha reso contenta e la scrivo sul fogliettino, sotto alla data, lo piegho, e lo lascio cadere nel barattolo.

Possono essere anche davvero cose molto semplici e piccole, non per questo meno importanti, ma il bello di annotarle è che, magari, un giorno che siamo un po’ giù, che ci vogliamo ricaricare, o che semplicemente vogliamo fare scorta di bellezza, rileggiamo i nostri bigliettini e ritroviamo anche quelle piccole cose che, altrimenti, forse, sarebbero silenziosamente e sommessamente andate dimenticate in mezzo a tutto il frastuono e l’affastellamento delle cose e i doveri della vita di tutti i giorni.

Quindi, che aspettate? Bastano davvero trenta secondi per iniziare questo progetto, da coltivare con costanza e amore, e vedrete che sarà un bellissimo raccoglitore di piccoli istanti di non trascurabile felicità… un bel regalo per voi, e per coloro con cui, magari, condividerete il vasetto (potete crearne anche uno familiare, condominiale, fra colleghi…perchè no?!)

Buon vasetto della felicità a tutti! 🙂

Potete guarnire il vostro vasetto con fiori secchi, petali, coriandoli, brillantini, ecc… abbellite il vostro raccoglitore di ricordi felici 😊

rESTA TEnero il ricordo :)

In questi giorni (dove poco prima, dove poco dopo) sono finite le scuole, e ci sono ragazzi felici per l’arrivo delle vacanze estive e ragazzi in preda a crisi e ansie per l’arrivo degli esami (ho particolarmente nel cuore quelli che devono sostenere la maturità…a me creò un patema d’animo…peggio della tesi!) e riaffiorano i ricordi legati a questi attimi, a certe sensazioni che era bello sentire, e forse anche un briciolino di nostalgia che, a volte, li accompagna.

Com’erano ganzi quei momenti e quello che si sentiva negli ultimi giorni di scuola, gli istanti finali prima della campanella che decretava concluso un anno scolastico, quando ti rendevi conto che si apriva davanti a te il periodo delle vacanze… Sono sensazioni che vivi solo fino alle scuole superiori (diciamo fino al quarto, visto che in quinto prima di assaporare l’estate c’è tutto l’iter della maturità assai impegnativa), perchè all’università il sistema è diverso, gli esami incalzano anche nei mesi estivi,  e figuriamoci poi dopo con il lavoro…quindi sono emozioni che si vivono per una manciata di anni e che non si riprovano più, ma il ricordo del loro sapore rimane per sempre.

Quando si cresce, infatti, non è più come prima, e laddove si senta dire “la scuola sta per finire o è finita” non essendo una cosa che riguarda direttamente, le sensazioni non sono più le stesse, in ogni caso vedere i ragazzi che trascorrono questi momenti fa ripensare di immediato rimando a quanto era bello sentire quel soffio di libertà, quella lunga pausa calda dai banchi, dalle sveglie, dagli orari, dalle interrogazioni…(anche se c’erano i compiti estivi, ovviamente, ma meno pressanti). Quella parola “estate” portava con sé momenti di riposo, uscite durante il giorno, giri al mercato la mattina, gelati, giochi e svago, passeggiate serali, chiacchiere, campeggi, a volte vacanze, e anche un certo alone di mistero, una speranza che potesse succedere chissà cosa, che ogni anno si portava con sé, come se potesse avere qualcosa di magico.

Poi per carità, non tutte le estati sono state leggere o magiche, anzi ci sono state anche di particolarmente bollenti, come per esempio quella fra la seconda e la terza media dove per non perdere l’anno a causa dei mesi di assenza da scuola perchè malata, mi dovetti sorbire il caldo naturale (ma quello è nel suo periodo ed è anche un piacere 🙂 ), il peso delle materie da studiare per poter fare l’esame con il successivo esame di riparazione e le terapie…però andò tutto bene e questo è l’importante. Alla fine quando gli ostacoli sono superati, si sente che un po’ di fatica provata faccia apprezzare le cose ancora di più, anche se lì per lì, al momento non è sempre facile.

Per quanto riguarda il periodo del rientro a scuola, (che dichiara tacitamente terminata l’estate seppure  manchino pochi giorni all’arrivo dell’autunno vero e proprio), invece, rimane per me ancora un momento che scandisce il tempo, il susseguirsi delle stagioni. Forse il tutto è aiutato anche dal fatto che, più o meno, questo evento coincide con la festa del paese che viene fatta appena qualche giorno prima dell’inizio delle scuole, e pertanto ogni volta mi resta il senso che quei giorni di festa facciano da campanello di allarme a chi si deve render conto che sta per cominciare un nuovo anno scolastico e, oltre a lanciare questo segnale, quei giorni, si portano via l’estate per tutti, che andrà a riposarsi per un po’ di mesi prima di ritornare calda e briosa nelle nostre vite.