m’illumino di meno

Avevo sentito parlare di questa iniziativa che esiste da alcuni anni e che cerca di sensibilizzare le persone al risparmio energetico e a non sprecare importanti risorse, che oggi diamo per scontate, ma che una volta non lo erano e non è detto lo siano nemmeno in futuro. Avevo visto negli anni precedenti dei servizi alla televisione che mostravano che nelle principali città spengevano per un’oretta (la durata più o meno dell’iniziativa, che ho letto esser stata proposta da Radio2) i principali monumenti come adesione alla causa.

Quest’anno ho voluto partecipare anche io, che nel mio piccolo cerco sì di stare attenta ai consumi, ma inevitabilmente, di sprechi ne faccio anche io, e così anche per compensare i momenti in cui uso male l’elettricità, il 14 febbraio, giorno in cui quest’anno cadeva M’illumino di meno, per circa un’ora sono stata a un romantico lume di candela.

Lì per lì, appena uno spenge la luce elettrica che è abituato avere sempre a disposizione, rimane un po’ disorientato e viene da pensare “e ora che faccio un’ora al quasi-buio?” e riflette anche sul fatto che fino a non poi molti anni fa nelle case non c’era luce né elettricità, e una volta che il sole tramontava le cose che si potevano fare diminuivano sensibilmente, senza considerare che senza elettricità non funzionano nemmeno i nostri tanto amati apparecchi (che tra l’altro, all’epoca nemmeno esistevano). Certo, c’erano le bellissime riunioni intorno ai focolari tra familiari e vicini, ma a parte questo la poca luce che dava qualche candela o lampada ad olio non permetteva di certo di far chissà cosa.

Però, pensieri a parte, mi son detta proviamo a sfruttare comunque quest’illuminazione che c’è, ho preso un quaderno e una penna e mi sono messa vicino alle candele, e tutto sommato la visibilità era abbastanza buona, così ho provato a scribacchiare qualcosa…e in più ho scattato anche qualche foto alle mie candele (per fortuna la batteria della macchinetta era carica). Se si azzera il pregiudizio della difficoltà che si incontra al non avere elettricità a disposizione, ci si può comunque trovare qualcosa da fare, e il fatto di stare in una stanza illuminata soffusamente ha anche il suo lato piacevole…ovvio, la comodità e la praticità dell’elettricità ha i suoi vantaggi, ma anche una fiammella con il suo calore, con i suoi toni caldi ha un effetto positivo, almeno ogni tanto…e una volta all’anno si può fare tranquillamente! 🙂

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Quindi ci si può illuminare d’immenso (citando Ungaretti dalla cui poesia penso abbiano tratto il nome dell’iniziativa) ugualmente, anche illuminando di meno le nostre stanze e, soprattutto, evitando gli sprechi! 🙂