Il guantino rock è in gamba…letto! :)

Ogni tanto mi prende lo schiribizzo e devo fare qualcosa che mi faccia sentire un po’ invasa dalla creatività…niente di difficile o di chissà quale genialata, spesso non è che un semplice riutilizzo di oggetti che in una vita precedente erano altro.

Questa volta è toccata a un vecchio gambaletto fucsia, facente parte di una coppia. Mi erano stati regalati anni fa, e qualche volta li ho utilizzati per andare a fare il clown-dottore, dato che nella vita di tutti i giorni non ho bisogno di sfoggiare questi articoli da gattona morta per esaltare la mia femminilità, io ce l’ho insita dentro! 😀 (cavolata dell’anno…ovvia, per il 2013 l’ho già sparata allora! eheheh) Scherzi a parte, diciamo che ho uno stile un po’ diverso, in più in uno c’era venuto un buchetto, e allora ho deciso di cambiargli i connotati, e armata di forbici…zan! con tre semplici tagli il gambaletto è diventato un guantino rock!

Beh perchè questo, invece, lo sfrutterò di brutto…chissà ‘ndove ci possa andare! Ma va bene, via, è per fare i versi o, forse, magari quando avrò occasione di cantare in un concerto rock! Yeah! 😉

Allora la preparazione è davvero semplice:

Si prende il nostro gambaletto: si tagliano due parti all’estremità, a destra e a sinistra (le ho segnate in blu sulla foto) lasciando una parte chiusa fra le due, che sarà il pezzo che si infila tra l’indice e il medio [in basso potete trovare foto dimostrative…parlo come un libretto d’istruzioni! ;)]. Prendendo poi le misure all’altezza del pollice si fa un semplice taglio, che poi inserendoci il dito in questione, diventerà un cerchio (sempre segnato in blu nella foto) e ta dan! Il vostro guantino rock è pronto di brutto!

Se vi va di emulare le vostre rock star preferite, adesso ne avete ancora di più i mezzi…volete mettere? E’ un articolino che mica hanno tutti eh! 😉

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Segnalibro fai da te – modello numero 2

Occorrente: occorrente

– carta zigrinata (io ho usato quella dell’imballaggio di una confezione di crackers)

– fogli di carta colorata
– colla vinilica, un pennello e un goccino di acqua
– matita, gomma e forbici

Preaparazione:

Disegnate delle formine nei fogli di carta colorata, io ho fatto dei piccoli cuori, e ritagliatele. Poi prendete il pezzo di carta zigrinata [non so se abbia un nome più specifico, io la chiamo amichevolmente così 😉 ] e passate con in pennello in un pezzettino un po’ di colla vinilica leggermente diluita con acqua (basta appena bagnare il pennello prima di metterci una puntina di colla), poi con la stessa passata inumidite la formina di carta colorata e posizionatela piano piano, sulla carta zigrinata. Ripassateci sopra e accompagnate la carta colorata lungo le zigrinature, in modo che aderisca bene alle ondulazioni. Ripetete l’operazione più volte in base a quante formine volete mettere sul vostro segnalibro e a come le volete disporre. Lasciate asciugare per qualche oretta, ed ecco che il segnalibro fai da te sarà pronto!

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Una manciata di marionette

Al corso di clownterapia, un paio di settimane fa, ci avevano chiesto di crearci un personaggio mediatore con degli oggetti che avevamo in casa, per vedere cosa tiravamo fuori ed eventualmente, poterlo poi usare con i bambini in ospedale. Io ho creato queste cinque micro marionette, l’idea non è originale mia, nel senso che l’avevo già vista, ma ho cambiato i personaggi e ho cercato di crearli abbastanza generici in modo che possano adattarsi a varie storie, a diverse fabulazioni.

Così, se volete, potete crearvi i vostri personaggi preferiti per raccontare le favole ai vostri bambini.

Occorrente:

– Un vecchio guanto

– fili di lana colorati

– fili di cotone colorati

– pezzettini di stoffa

– ago per cucito

Preparazione:

Si prende il guanto e a proprio piacimento si creano dei personaggi cucendo sulle estremità i fili di lana per i capelli, i pezzettini di stoffa per cappelli, mantelle, orecchie di animali e quant’altro, e con i fili di cotone si fanno dei pallini per gli occhi e la bocca.

Allego le foto della mia manciata di marionettine:

Il guanto intero:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa può essere una nonna, una strega, una maga…

Questo può essere un gatto, un puma, ma anche un animale qualsiasi tipo un lupo ecc…basta giocare di fantasia

Questa può essere una bambina, una principessa, Raffaella Carrà…quello che vi pare

Questo, invece, può essere un nonno, un cacciatore,  un baronetto…anche qui spaziate con quello che desiderate

E infine questo è un po’ un jolly, nel senso che con questi capelli colorati può permettersi di esser tutto: uno stregone, un clown, un punk, un cantante…

Che altro aggiungere, buone creazioni “favolose” e buon divertimento! 🙂

Sgomitolando

L’altro ieri ho visto in tv la pubblicità della prima uscita di un fascicolo di maglia, e siccome queste cose su di me fanno presa, come ho fatto altre volte, non ho resistito e l’ho comprato. Così ho avuto in regalo il quarto o quinto paio di ferri :D, che regalano quasi sempre con il primo numero, e due gomitoli di lana, uno dei quali davvero bellino. Chissà che cosa ci si potrà ricavare? All’interno danno lo spunto per una sciarpa, ma non penso che per come sono i miei gusti (sciarpe quasi chilometriche da avvolgere con diversi giri intorno al collo) basterà questo solo gomitolo. Sicchè non sapendo se riesco a ritrovarne, poi, altri in vendita uguali, devo pensare a un’altra realizzazione…forse uno scaldacollo, vediamo via. Tanto per ora non inizio, aspetto quando torna il fresco.

Con misura ;)

Da sempre mi piace creare, sperimentare e soprattutto riuscire a realizzare qualcosa con le mie mani, e così ogni tanto mi metto a fruzzicare e aggeggiare con fili, lane, stoffe… ultimamente mi sto cimentando con un progetto tessile che va avanti da un po’ (anche se non mi sono buttata su una cosa troppo difficile). Non so ancora quando sarà terminato, anche se inizia a prendere una sua forma, né se alla fine sarà abbastanza indossabile, però è una mia creazione e mi piace.

Ecco qui la foto di un accessorio, sembra una cravatta, ma dovrebbe essere una cintura, rigorosamente cucita tutta a mano, con olio di falange, perchè avendo lasciato poco bordo, con la macchina da cucire non veniva bene. Andare dritti con questi arnesi, infatti, non è uno scherzo, alle volte la stoffa prende il via e la cucitura viene tutta sblilenca. Così per non diventarci vecchia sopra, e per non sprecarci un’altro mezzo rocchetto di filo che mi si intrecciava tutto ogni tre per due 😉 , ho optato per la cucitura a mano, che anche se non è stata velocissima, in quanto c’ho dovuto impiegare diverse ore data la lunghezza della cintura, in ogni caso c’è voluto sempre meno che se l’avessi fatta a macchina…o almeno, diciamo, ne ho beneficiato di sanità mentale! 🙂

Presto, spero, metterò, magari anche la foto del progetto finito…chi lo sa…sarà una sopresa, almeno per me, che da un lineare scampolo di stoffa tutto quel che ci ricavo sarà di sicuro un qualcosa di cui esserne contenti!
Questa intanto è la cintura! 🙂

Punto croce passo passo

Come promesso un po’ di tempo fa, ecco qui un articolino che spiega come fare un lavoretto a punto croce.

Io non sono il genio del ricamo, ma il punto croce è uno dei più semplici da eseguire, e se uno si arma di pazienza e di voglia di fare con un po’ di tempo e pochissimo sforzo può riuscire a creare un disegno ricamato davvero bellino.

Di sicuro troverete istruzioni su come fare il punto croce anche su quei giornali  con gli schemi o sulle uscite a fascicoli che spesso si trovano in edicola, e se avete intenzione di fare un lavoretto, vi consiglierei di procurarvi uno di questi, di solito hanno disegni molto carini da fare, o almeno che rendono molto bene l’idea, dato che i disegni fatti con il punto croce seguono una costruzione quadrettata.

E’ possibile eseguire questo tipo di ricamo anche sulla tela, sul lino per esempio, contando le trame, ma sarebbe molto più difficile e più faticoso per la vista, così se non volete perdere decimi preziosi, vi consiglierei di acquistare la tela Aida (quella apposta per il punto croce già forata che vi agevolerà molto nella realizzazione). Esistono anche asciugamani, tovagliette ecc che hanno dei riporti di questa stoffa pronti da ricamare per essere ornati dalle vostre mani. Se andate in qualche negozio di merceria o di stoffe li dovreste trovare senza problemi.

Avete tutto a disposizione? Bene allora partiamo!

Ah dimenticavo, se volete esistono aghi apposta, con la punta arrotondata, che vi eviteranno di pungervi qualora inavvertitamente dovreste toccare le dita che tengono la tela (esistono anche i cerchi per tendere la tela, ma io non li uso molto, li trovo poco pratici, o forse è quello che ho io…boh)

Prendete il vostro pezzo di stoffa Aida, o il riportino dell’asciugamano o quel che è e infilate da dietro l’ago con il filo (di solito sul primo buco in basso a sinistra di un quadratino…a me almeno rimane pratico così)

 

 

Poi si infila sul buco in alto a destra dello stesso quadrato creando una diagonale…così:

 

 

A questo punto sul retro vi dovreste ritrovare una cosa come questa, lasciando un pochino del capo del filo infilato all’inizio:

Infilate l’ago nel secondo buco in basso a destra (sempre dello stesso quadrato) cercando di far stare il capo del filo sotto all’arco che si forma, di modo che si fermerà al lavoro senza bisogno di fare nodi che stringono poi il filo nel quadrato.

 

 

Vi dovrebbe venire una cosa così:

 

 

Adesso infilate l’ago dal dritto nel primo buco in alto a sinistra sempre dello stesso quadratino e ne ricaverete una croce:

 

 

 

 

A questo punto (se dovete proseguire a fare altre croci nella stessa fila, in base al disegno) ripetete il primo passaggio: infilate l’ago dal retro nel primo buco in basso a sinistra di un quadratino e poi in quello in alto a destra, così:

 

 

 

Se dovete fare diverse croci nella stessa riga, vi conviene ripetere il passaggio sopra per il numero di croci che dovete fare, facendo prima tutte le andate, e poi il ritorno, verrà più ordinato (pure nel retro, anche se non lo vede nessuno) e userete anche meno filo…in tempi di crisi, tutto fa 🙂

 

Assicuratevi, mentre proseguite, di fermare nel retro il filo, che non solo terrà fermo e saldo il tutto, ma sarà anche più in ordine, più o meno dovrebbe venirvi così:

 

 

Supponiamo che abbiamo finito la nostra fila di andata, e ci dedichiamo a fare il ritorno, così:

 

 

La vostra fila terminata risulterà così:

 

 

 

Quando il filo sta per terminare, girate il lavoro e sul retro passate l’ago sotto ad alcuni punti, tipo come si vede in questa foto:

 

 

 

 

Create un cerchietto, passate l’ago nel mezzo e tirate, si formerà un piccolo nodo:

 

 

Una volta tirato il filo passatelo dietro al nodo e sotto qualche punto per dare una maggiore stabilità al lavoro:

 

 

 

 

Quando necessitate di cambiare colore ripartite dall’inizio a seguire le istruzioni. Alla fine il vostro lavoretto sarà pronto!

 

 

Siete curiosi di vedere che ho tirato fuori da queste foto?

 

Ta dan! Ecco in esclusiva il disegno finito, un simpatico scoiattolino:

Allora buon divertimento e buon punto croce a chi voglia!

Frascafresca

Segnalibro (o quel che volete) fai da te

Avete presente le barrette di una famosa marca di cioccolatini e prodotti dolciari, rinomata anche per gli ovetti con sorpresa? (Non voglio fare pubblicità occulta :D) Bene, sotto le feste di Natale le suddette barrette di cioccolato bicolore sono incartate con dei temi invernali e natalizi. Adesso che le barrette sono finite (lo avevo fatto qualche volta anche negli anni passati) ho raccolto e ritagliato le figurine degli incarti e le ho attaccate su del cartoncino, che potete decorare anche con brillantini, altri pezzetti di carta, disegni di vostro pugno ecc.

Io ho fatto un segnalibro con questi ritagli di incarti natalizi…niente di ché, ma è un piccolo oggetto che potete fare da voi, semplice, ma personalizzato che potete tenere per voi o regalare ai vostri bambini, agli amici lettori…insomma fateci quel che volete, è solo un piccolo e veloce sprazzo di creatività!

P.s. appena posso allego la foto!

Ciao ciao

Questa è la foto di quello fatto un paio di anni fa

Punto X, prossimamente…

Allora, mentre mi accingevo a fare un regalo per un’amica, mi è venuto in mente un articolo sul punto croce, dove, se mi riesce ho intenzione di fare tipo tutoraggio per spiegare come si inizia a fare un lavoretto con questo tipo di ricamo, che devo dire, è semplicissimo, piuttosto divertente (anche se come tutti i lavori manuali necessita di dedizione, pazienza e di un po’ di precisione…ma non eccessiva) e con il quale si possono creare delle cose semplici (per i più esperti anche più elaborate) ma davvero belline!

Quindi se vi interessa entrare un po’ nel mondo del punto croce e iniziare a sperimentarvi con qualche creazione abbiate pazienza, presto ci saranno novità 🙂

Maglia magia

Come succede a volte durante l’autunno e l’inverno, mi ritrovo a prendere i ferri di metallo freddo che contrastano con il calore e la morbidezza dei gomitoli, e cerco di tirar fuori qualcosa da quelle palline di colori e filati diversi, da quei lunghi e longilinei fili apparentemente senza una forma, ma che poi con un po’ di lavoro e creatività diventano oggetti, indumenti pronti a riparare dal gelo dei rigidi mesi invernali.

Non sono molto brava a fare la maglia, per esempio non riesco a fare ancora aumenti o diminuzioni, perciò mi dedico a progetti, come dire, dritti, dove posso usare e finire il lavoro con lo stesso numero di maglie con cui ho iniziato. La mia “specialità”, perciò, sono le sciarpe e nel corso degli anni ne ho preparate alcune. Ogni tanto, mi metto giù e sferruzzando ne preparo una, usando magari uno stile diverso, o dei colori differenti rispetto alle precedenti. L’anno scorso di questi tempi stavo lavorando su una da regalare; una sciarpa per me importante, a cui ho dedicato affetto nella preparazione, forse anche più di quello che dedico in quelle che confeziono per me stessa. Nonostante, adesso, questa persona abbia optato per tenermi fuori dalla sua vita, spero che quella piccola striscia fatta di tante minuscole maglie intrecciate, di tempo e pensiero dedicato alla lavorazione e alla successiva gioia del poter regalare il prodotto finito, di soddisfazione nel sapere il ruolo che avrebbe svolto, cioè riparare e avvolgere morbidamente, possa continuare a offrirgli un po’ di calore e di quell’affetto che hanno accompagnato il processo di creazione prima e, poi,  l’idea che diventasse un dono.

La maglia è ganza, è qualcosa che rilassa e regala soddisfazioni. Non a caso molte star stressate di Holliwood si danno ai circoli di maglia e lo trovano un passatempo che ridona a loro calma ed equilibrio. Per quanto mi riguarda, non sono il genio dei gomitoli, ma mi diverte e mi piace. Il bello è seguire il processo: scegliere i colori, i tipi di maglia da usare (anche se spesso opto per il semplice dritto), lavorare quei fili lunghi e assistere alla trasformazione, da piccole palline a quello che si riesce a tirare fuori. E con un po’ di pazienza e di lavoro accurato, passando di ferro in ferro si vede crescere il proprio progetto, fino alla fine quando è pronto e finito, e come una lenta metamorfosi, una magia…puff i gomitoli hanno preso una nuova forma, pronta per essere utilizzata in qualche modo. Le cose fatte a mano hanno un loro fascino, e sia che si tengano per noi, sia che si regalino a qualcuno hanno un valore aggiunto, quello del tempo dedicato, delle idee, della fantasia, dell’accuratezza prestata nel fare il tutto, e così anche dei piccoli oggetti si caricano di qualcosa di più grande, di più profondo…e anche questo è bello! E poi, la maglia è una cosa che dà soddisfazione, perchè si vede, si tocca la nostra creazione e si apprezza quello che si è riuscito a preparare con le proprie mani e le proprie forze, e questa è una bella sensazione, o almeno, a me piace!

Se non l’avete provato, sperimentatelo anche voi, la maglia ha un sacco di aspetti positivi! Buone sferruzzate a tutti! 🙂

Fatele girare…palline da giocolieri!

Anche se a volte, forse, sono più solita romperle 🙂 questa volta le ho costruite…

Sono delle palline da giocoleria…per intenderci, quelle che i tipi molto bravi riescono a far volteggiare per aria (senza farle cadere in terra) passandole da una mano all’altra. Inizialmente si parte con tre, poi, possono anche essere aumentate, quattro, cinque ecc.

Le palline per giocolieri hanno una consistenza particolare, per agevolare la presa, non devono essere troppo rigide o scivolose, non avendole trovate a vendere, degli amici mi hanno consigliato di farle da sola, prendendo del miglio, del domopack trasparente, e dei palloncini.

Guardando in casa, avevo del miglio, ma mi dispiaceva usarlo per metterlo dentro alle palline, così guardando meglio ho trovato una zuppa di farro e cereali che era inavvertitamente scaduta, e ho provato a farla con quella…così mi sentivo meno in colpa di utilizzare delle cose commestibili per fabbricare dei giochi. A mio avviso vengono ugualmente bene.

COME SI FANNO?

Allora, si prende una bella dose di miglio (o zuppa di farro), una quantità che possa stare agevolmente in una mano, e la si mette dentro un pezzo di domopack. Si avvolge per bene, e si inizia a formare una pallina rotondeggiante. Poi si prendono alcuni palloncini rotondi, si taglia la parte superiore, alla base, dove il palloncino inizia a ingrandirsi e a diventare rotondo, e allargandolo con le mani si infila dentro la pallina di domopack. Per rendere più resistente ogni pallina, è bene ripetere questa operazione più volte e mettere più palloncini ( 5/6 o anche più ) uno sopra all’altro.

A questo punto la pallina è fatta e si può procedere alla “fabbricazione” di altre. Dopo che sono state fatte almeno tre, ci si può dedicare alla giocoleria…(a me ancora volano molto spesso in terra più che nelle mani, ma l’importante è non scoraggiarsi, perchè serve tempo, pazienza e allenamento, non è facile imparare subito).

Buon divertimento!